Nell’immensa e azzurra distesa dell’oceano, dove le onde cantavano canzoni dolci e i pesci giocavano tra i coralli, viveva una piccola balena di nome Coralis. Coralis era speciale: la sua pelle brillava come perle sott’acqua, e quando nuotava, lasciava una scia di bolle argentate. Ma c’era qualcosa che la rendeva diversa dalle altre balene: non saltava mai fuori dall’acqua.
Le grandi balene dicevano sempre:
— Saltare è la cosa più bella del mondo. Puoi sentire l’aria fresca sulla tua pelle e vedere il cielo da lassù.
Ma Coralis scuoteva la coda e rispondeva:
— Non voglio saltare. Ho paura.
— Paura di cosa? — chiedevano i suoi amici delfini.
— Degli uccelli — confessò Coralis. — Sono sempre lì a volare sopra l’acqua, e quando salto, si avvicinano troppo. Ho paura che mi becchino o mi spaventino.
I delfini risero, ma non per prenderla in giro. Volevano solo aiutarla.
— Gli uccelli non ti faranno del male — dissero. — Sono amici del mare.
Coralis non era convinta. Ogni volta che provava a saltare, guardava in alto e vedeva le sagome degli uccelli che planavano nel cielo. Il suo cuore iniziava a battere forte, e tornava sott’acqua prima ancora di provarci.
Un giorno, mentre nuotava vicino alla superficie, sentì una vocina dolce:
— Ciao, bella balena. Perché non salti come i tuoi amici?
Coralis alzò la testa e vide un gabbiano appollaiato su un tronco galleggiante.
— Ho paura di te e delle tue amiche — rispose Coralis. — Non voglio che mi becchiate o mi disturbiate.
Il gabbiano ridacchiò.
— Oh, no! Non facciamo queste cose. Ci piace solo guardare il mare dall’alto. Anzi, ammiriamo le balene che saltano. È bellissimo vederle brillare sotto il sole.
Coralis aggrottò le sopracciglia, pensierosa.
— Davvero non vi diamo fastidio quando saltiamo?
— Certo che no! — disse il gabbiano. — Al contrario, ci piace guardarvi giocare. Rendete il mare più divertente.
Coralis sentì curiosità. Forse gli uccelli non erano così cattivi dopotutto. Decise di provare ancora una volta. Raccolse tutto il suo coraggio, diede una grande spinta con la coda e… zac! Saltò in alto, molto in alto, sopra le onde.
Quando fu in aria, aprì bene gli occhi e vide qualcosa di incredibile: gli uccelli non fuggivano né cercavano di beccarla. Alcuni, anzi, volavano vicino, come se applaudissero il suo coraggio. Altri disegnavano cerchi nel cielo, come se danzassero insieme a lei.
Ricadendo in acqua, Coralis sentì una felicità immensa. Non aveva mai immaginato che saltare sarebbe stato così divertente.
Da allora, Coralis iniziò a saltare ogni giorno. Presto divenne la miglior saltatrice del gruppo. A volte faceva anche piroette in aria, e gli uccelli la accompagnavano sempre con i loro graziosi voli.
Un giorno, una vecchia balena le chiese:
— Coralis, come hai superato la tua paura?
Coralis sorrise e rispose:
— Ho parlato con un amico. Ho imparato che ciò che temevo non era così brutto come pensavo. Ora so che gli uccelli e io possiamo condividere lo stesso cielo senza problemi.
E così, Coralis scoprì che la paura spesso è solo immaginaria. La cosa importante è affrontarla con un po’ di aiuto e molta curiosità.
Fine. 🐋🐦